20.04.2018 | Siglata partnership col servizio di car sharing, le colonnine di ricarica saranno messe a disposizione delle oltre 600 auto elettriche della compagnia Share'ngo
Un nuovo passo verso la diffusione dell'e-mobility sul territorio italiano:
Fornite ad Axpo Energy Solutions Italia da ABB (che ha prodotto anche il sistema software di gestione), le colonnine di ricarica saranno messe a disposizione delle oltre 600 auto elettriche della compagnia Share'ngo, una delle principali società di car sharing sul territorio nazionale e l'unica a Roma con una flotta di sole auto elettriche.
Marco Garbero, direttore Generale di Axpo Energy Solutions Italia, approfondisce l'obiettivo della partnership.
Questa collaborazione si propone di azzerare l'impatto ambientale dell'intero processo di car sharing. La nostra speranza è quella di rendere l'intera filiera non impattante, in primis partendo dall'alimentazione.Marco Garbero, Direttore Generale - Axpo Energy Solutions Italia
La nostra società fornirà energia prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili e certificata da GSE: un ulteriore passo verso la sostenibilità, considerato che già le auto elettriche non producono emissioni.
Oltre a quello ambientale, la condivisione dell'auto costituisce un vantaggio su diversi fronti: limitare il traffico nell'area urbana e il numero dei veicoli in circolazione, diminuire i costi di trasporto e risolvere il problema dei pochi parcheggi disponibili.
Infine, essendo una scelta ecologicamente sostenibile, permette di annullare la carbon footprint, il valore utilizzato per calcolare le emissioni di gas serra derivanti, in questo caso, da un mezzo di trasporto.
Axpo e Share'ngo hanno deciso di far partire il progetto in questo momento per una precisa ragione: il rapporto stilato da Legambiente, "Mal d'aria 2018", si è rivelato tutt'altro che incoraggiante e ha portato alla luce quanto il problema dello smog sia diventato critico nei principali centri urbani.
Ben 39 sono le città che presentano livelli di inquinamento oltre le soglie consentite, e a Roma la situazione è così allarmante (il Pm10, la sigla con cui si identificano le sostanze inquinanti nell'aria, ha superato quota 50 microgrammi per metro cubo) che per l'inizio del 2018 è stata bloccata la circolazione dei veicoli.